ATTACCHI DI PANICO, ANSIA, STRESS

ATTACCHI DI PANICO, ANSIA E STRESS

GLI ATTACCHI DI PANICO, ANSIA E STRESS E LE LORO MANIFESTAZIONI

Gli attacchi di panico, ansia e stress sono periodi di estremo malessere sia fisico che emotivo. L’ansia costituisce una condizione di apprensione, di inquietudine, di paura di un pericolo imminente percepita negativamente dal soggetto. In realtà, l’ansia rappresenta uno stato di attivazione generale del nostro organismo che, a seconda delle cause che lo hanno scatenato, può assumere una connotazione più o meno patologica. È possibile infatti distinguere due tipologie di ansia:

  • Ansia fisiologica. Uno stato legato alla condizione umana che permette all’individuo di adattarsi in modo funzionale alle diverse situazioni. Consente, inoltre, di reagire congruentemente agli stimoli ambientali che si trova ad affrontare. In questo senso essa ha la funzione di anticipare la percezione di un possibile pericolo. Permette al soggetto di valutare la situazione e di prepararsi all’azione prima che determinate situazioni spiacevoli abbiano luogo. Una sorta di campanello di allarme che acquisisce un’importanza fondamentale anche ai fini dell’evoluzione e della conservazione della specie;
  • Ansia patologica. Rappresenta un’attivazione eccessiva e ingiustificata rispetto allo stimolo che l’ha provocata. È in questi casi che l’ansia diventa disadattiva e in certi casi invalidante, impendendo a chi ne è vittima di affrontare le situazioni quotidiane, anche le più comuni e banali. Per queste ragioni l’ansia patologica rischia di diventare fonte di grande sofferenza.

I PERCORSI TERAPEUTICI

Accanto ad una valutazione medica necessaria al fine di poter escludere patologie che possano favorire la comparsa di sintomi ansiosi, sarebbe auspicabile per l’individuo che ne è colpito affrontare un percorso terapeutico con i seguenti obiettivi:

  • ridurre la frequenza e l’intensità dell’ansia e delle paure attraverso la consapevolezza dei vari stimoli che le provocano e l’elaborazione di tecniche di rilassamento che possano alleviarne progressivamente l’impatto negativo sul soggetto;
  • stabilizzare i livelli di ansia e incrementare le capacità del soggetto di agire sulla situazione e di controllarla;
  • ridurre il livello di stress imparando a pensare in modo logico e razionale agli stimoli fonte di ansia;
  • imparare ad utilizzare una comunicazione più efficace con se stessi;
  • migliorare i livelli di autostima;
  • risolvere il conflitto centrale interiore causa di ansia;
  • apprendere nuove strategie necessarie a ridurre gli stati ansiosi in situazioni sociali.

I DISTURBI LEGATI ALL’ANSIA

Sotto l’espressione “disturbi d’ansia” rientrano molte tipologie di disturbi. Pur avendo ognuno connotazioni specifiche, hanno in comune l’appartenenza al mondo delle cosiddette “nevrosi”, termine coniato alla fine del XVIII secolo per definire una condizione patologica senza una base organica, manifestata attraverso stati di sofferenza individuale o tramite disturbi nel comportamento, caratterizzati entrambi dalla consapevolezza da parte del soggetto della propria condizione di malattia. Non sono incluse quindi condizioni in cui il soggetto manifesta distacchi dall’esame di realtà, che rimane invece intatto.

Fra i suddetti disturbi rientrano le seguenti patologie:

  • disturbo da attacchi di panico con o senza agorafobia (forte paura e disagio, respiro affannoso e sensazione di soffocamento, tachicardia, vertigini, nausea, sudorazione eccessiva, paura di morire o diventare pazzo);
  • agorafobia (paura di trovarsi nelle situazioni in cui sono emersi ansia e disagio);
  • fobie specifiche (paura per la presenza di una situazione specifica oppure scaturita dalla semplice immaginazione della situazione medesima temuta dal soggetto. Può riguardare situazioni quali dover prendere un mezzo oppure trovarsi in condizioni meteorologiche negative o ancora vedere del sangue o trovarsi davanti ad un animale, ecc…);
  • fobia sociale (paura di una o più situazioni sociali in cui il soggetto si trova esposto all’osservazione di altre persone, temendone il giudizio per i sintomi fobici manifestati);
  • disturbo ossessivo-compulsivo (condizione in cui il soggetto si trova assediato da idee, paure, immagini e domande che tenta di contrastare inutilmente senza averne il controllo. Si manifesta in vari modi: ripetere azioni un certo numero di volte e in una determinata sequenza, eseguire rituali in modo rigido e ripetitivo, avvertendone l’invadenza e l’insensatezza);
  • disturbo post-traumatico da stress (disturbo che insorge dopo un trauma di varia natura come violenze, disastri naturali, incidenti di cui si è stati vittime o testimoni. Le manifestazioni sintomatiche più comuni sono: disturbi del sonno, ansia, depressione, presenza dell’evento traumatico nei sogni e nella mente in modo insistente e continuativo);
  • disturbo da ansia generalizzato (senso di spossatezza persistente, palpitazioni, insonnia, inquietudine sproporzionata agli stimoli ambientali, nausea e difficoltà a mantenere la concentrazione).
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